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Leonardo Vintini
La Realtà: una mera illusione

La Realtà: una mera illusione

Prima  Parte

Di Leonardo Vintini Staff di Epoch Times

 

 

Ogni azione e tutta la materia che si è generata nell'universo è conforme a ciò che noi conosciamo come realtà. L'idea è che il nostro universo passi come il sogno di un gigante, o un prodotto di un programma molto complesso di realtà virtuale, rassomigliante di più ad un copione di fantascienza piuttosto che ad un mondo crudo e imperfetto in cui ci muoviamo ogni giorno.

 

Tuttavia, la realtà che noi percepiamo sembra essere il contrario della logica scientifica, se teniamo conto del fatto che la materia a malapena esiste. I blocchi di costruzione della materia visibile sono gli atomi, che sono solo piccoli nuclei persi nel mezzo di un grande vuoto spaziale, circondati da particelle quasi invisibili (gli elettroni) che orbitano loro attorno ad una velocità eccezionale. Se i nostri corpi fossero messi sotto un potente microscopio, quello che vedremmo probabilmente sarebbe un mare di granelli di sabbia in perpetuo movimento.

 

Secondo recenti ricerche nel campo della fisica quantistica, tutto quello che conosciamo come materia - il cemento solido di cui sembra essere composta la nostra realtà - potrebbe essere nient’altro che fluttuazioni quantistiche nel mezzo del vuoto dell'universo.

 

Un gruppo di fisici guidato dal Dr. Stephen Durr del John Von Neumann Institute in Germania ha confermato che la somma delle tre particelle subatomiche che formano i protoni ed i neutroni (chiamati quark) rappresentano appena l'uno per cento della loro massa totale.

 

Tali prove suggeriscono che il resto della massa nucleare sarebbe costituita da gluoni, particelle effimere, che formano una bolla in mezzo al vuoto, la cui funzione è di mantenere unito il trio dei quark all'interno dei protoni e dei neutroni. Questo fatto suggerisce l'ipotesi che la nostra realtà tangibile potrebbe essere semplice fluttuazione di vuoto o puramente nulla.

 

L’altra verità

 

Ciò che vediamo con i nostri occhi fisici si riduce ad una comoda applicazione pratica. Possedere un paio di occhi che possono vedere solo le particelle microscopiche ci renderebbe impossibile muoverci in un mondo di oggetti così grandi, in quanto gli oggetti con cui generalmente interagiamo sono composti da miliardi e miliardi di particelle microscopiche.

 

Secondo il biologo Richard Dawkins, le rocce sembrano dure ed impenetrabili alle nostre mani perché non si riescono a penetrarsi a vicenda. Per noi, è utile avere nozioni di durezza e solidità, perché ci aiuta a navigare nel nostro mondo.

 

Navigando in una realtà illusoria, dobbiamo accettare che da qualche parte nell'universo un'altra realtà può essere trovata. Ci potrebbe essere uno stato quiescente gigantesco, una folle bolla, o Dio se vogliamo.

 

Dal momento che la realtà delle particelle non può essere niente più che fumo e ombre, potrebbe essere che l'esistenza reale di tutti gli oggetti del cosmo risieda in uno o più spazi paralleli. Molti scienziati ipotizzano che, proprio come un oggetto tridimensionale è in grado di proiettare un ombra a due dimensioni sul terreno, un universo pluridimensionale (come nel caso della teoria delle stringhe) potrebbe gettare un'ombra in uno spazio tridimensionale.

 

Se questa teoria è corretta, ogni oggetto ed organismo in questo mondo non sarebbe che una rappresentazione grossolana degli oggetti e degli organismi in un universo più "reale". In coincidenza con questa teoria, l'esistenza di una mente extracorporea in un'altra dimensione potrebbe essere la spiegazione ideale del perché abbiamo memoria, in quanto gli atomi nel nostro cervello sono sostituiti centinaia di volte durante il corso della nostra vita. Secondo Steve Grand, l’autore di "Creation: Life and How to Make It," nessuno degli atomi che compongono il nostro corpo di oggi era nel nostro corpo durante un evento della nostra infanzia che ci ricordiamo.

 

Grand suggerisce che la materia si muove da un luogo all'altro e si riunisce un attimo in modo che si possa essere noi stessi. Pertanto, non siamo solo la materia di cui siamo fatti. Ciò implica che i nostri corpi reali sono nello spazio che non possiamo comprendere, mentre un corpo virtuale, un semplice contenitore, sarebbe ciò che è in ciò che noi chiamiamo realtà.

 

Versione inglese: http://www.theepochtimes.com/n2/content/view/26416/   

 

Fonte: Clearharmony

 

 


 

  

 

La Realtà: una mera illusione

Seconda Parte

Di Leonardo Vintini Staff di Epoch Times

 

Ombre e colori di luce sono proiezioni di una realtà "più reale". L'universo in cui viviamo si presenta come qualcosa di ancora più illusorio, dove i corpi, le menti ed i pianeti sono parte di un grande trucco magico senza un mago o un pubblico.

 

Gli scienziati ad Hannover, in Germania, che stanno lavorando su GEO 600, uno strumento che rileva le onde gravitazionali, credono di avere scoperto una "granulazione" nello spazio-tempo e ciò indica che il nostro universo non è altro che un ologramma gigantesco.

 

I responsabili di GEO 600 ritengono che, allo stesso modo in cui un’immagine digitale perde risoluzione con l’aumento significativo della sua dimensione, l'interferenza catturata dal rivelatore potrebbe essere interpretata come la risoluzione limitata dell'universo di ciò che sono in grado di fornire gli occhi umani. C'è un punto esatto in cui l'ologramma della realtà comincia a "pixelizzarsi" (simile ad un mosaico).

 

Gli scienziati sospettano che la precisione di GEO 600, in grado di rilevare variazioni delle onde longitudinali in scala subatomica, è servita per scoprire i grani più piccoli che compongono l’universo olografico in tre dimensioni, proiettati dai confini bidimensionali del suo interno.

 

Tu ed Io, solo ologrammi

 

L'idea di un universo olografico non è nuova. Nel 1990, gli scienziati Leonard Susskind e Gerard Hooft suggerirono che lo stesso principio che rende tridimensionale un immagine bidimensionale posta su una superficie piana, può essere applicato a tutto l'universo.

 

Allora, perché i nostri sensi percepiscono la realtà in un così distinto e "voluminoso" aspetto se noi sembriamo essere niente più che ombre su uno schermo piatto? Il problema potrebbe essere che i nostri occhi umani e le nostre potenti lenti del telescopio si conformano alla stessa realtà di un ologramma del resto dell'universo.

 

Il secondo punto da considerare è che anche il nostro cervello biologico può trovarsi nell’illusione, non essendo mai in grado di interpretare un universo con un numero maggiore o minore di dimensioni rispetto a quello che può essere percepito.

 

Il neurofisiologo Karl Pribram, fondatore del Centro di Ricerca Cerebrale presso l'Università di Radford in Virginia, pensa che il nostro cervello sia un ologramma che interpreta l'universo ologramma, costruendo matematicamente una realtà interpretando frequenze che provengono da un'altra dimensione, un dominio della realtà significativa che trascende il tempo e lo spazio.

 

Ciò nonostante, la teoria di un universo olografico di soli due dimensioni particolari è in contrasto con le teorie multidimensionali che derivano dalle radici della teoria delle stringhe. Prima di questa impronta di ipotesi disparate, molti scienziati già sospettavano che l'universo fosse un ologramma o un'illusione creata dalle particelle nel vuoto. Tuttavia, tutti gli sforzi scientifici per comprendere la verità in mezzo al miraggio si sono intrappolati in un frustrante assortimento di teorie indimostrabili.

 

Molti teorici d'avanguardia pensano che le inquietanti brecce nel campo della fisica quantistica e nella relatività sono in grado di spiegare i fenomeni storicamente affermati nel campo scientifico, come quelli in cui la mente non sembra essere associata al cervello, come nelle esperienze di pre-morte, di visione remota e di precognizione.

 

In qualunque caso, l'allegoria di Platone della caverna oggi sembra essere l'opzione più razionale per spiegare queste vivide esperienze che ogni giorno il nostro cervello interpreta come apparizioni autentiche del mondo.

 

Versione inglese: http://www.theepochtimes.com/n2/content/view/26748/  

 

Fonte: Clearharmony



 

 

 

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